Bari – Il 29 settembre le Ferrovie Appulo Lucane (FAL) hanno presentato, nel rinnovato capannone del deposito di Bari Scalo, i treni Stadler in fase di consegna all’impresa ferroviaria pugliese, cofinanziati per l’acquisto con fondi europei. Ad oggi sono giunti sui binari FAL i primi 2 treni a 2 casse, mentre l’ordine complessivo comprende 11 treni a 2 casse (tipo 4/8) e 6 a 3 casse (tipo 4/12), tutti caratterizzati da piano ribassato e atti al trasporto di biciclette. Ampie superfici vetrate e climatizzazione aumentano il comfort degli ambienti, mentre la propulsione Diesel-elettrica con motori Cummins 6 cilindri permette elevata potenza e velocità massima di 120 km/h. E’ inoltre prevista la possibilità di accoppiamento a comando multiplo fino a 3 complessi. Il treno protagonista della presentazione (classificato SB1) è stato rivestito con una simpatica livrea che ritrae sulle fiancate una lumaca che prende velocità, immagine paradigmatica del rinnovo delle FAL e che verrà conservata per circa un anno dall’immissione in servizio. Nel corso della presentazione, il presidente Colamussi ha esposto gli ambiziosi lavori in corso per la ferrovia regionale: oltre ai nuovi rotabili, sono previsti consistenti lavori di potenziamento e velocizzazione di buona parte della rete, il completamento della Bari-Bitritto, il raddoppio della Bari-Toritto, interventi di rinnovo per il deposito officina di Bari Scalo, l’interramento della stazione di Modugno e il restyling di Bari Centrale FAL. Da segnalare infine l’impegno per il decoro degli impianti e la ferma volontà di eliminare gli atti vandalici e gli imbrattamenti dei mezzi. Invece l’ing. Oberti di Stadler ha sottolineato vari aspetti della collaborazione tra l’azienda svizzera e le FAL tra “il sistema di illuminazione interno delle carrozze, realizzato con un innovativo sistema a LED, che è stato progettato sulla base delle indicazioni e degli utili suggerimenti del Team delle FAL guidato dal Presidente Colamussi ed il cui risultato ha dato a noi tutti grande soddisfazione”. A cura di Francesco Maria