La Holding Modelleisenbahn GmbH, titolare dei marchi Roco e Fleischmann è da qualche settimana al centro di chiacchiere di corridoio che vogliono la società austro-tedesca in procinto di essere acquistata dal colosso cinese Kader, già proprietario di Bachmann e , per rimanere in Europa, di Liliput e Graham Farish. Oltre che essere proprietaria dell’altro grande terzista Cinese, quella Sandakan che produce parte dei modelli di Roco, Hornby (e quindi RR), Brawa… Nessuna conferma su questa voce, anzi, la Modelleisenbahn ha diramato una cartella stampa nella quale si mettono in luce i notevoli risultati gestionali dell’ultimo anno, dove, nonostante la crisi, gli aumenti di produzione e fatturato sono tutti in percentuali a due cifre, con punte notevolissime in Francia (grazie all’effetto della Chapelon) oltre ai classici mercati tedesco, austriaco e svizzero. E inoltre viene portato ad esempio il successo qualitativo dello stabilimento rumeno della holding, che ha ricevuto la certificazione di qualità secondo gli standard ISO. Ma ai modellisti queste cose interessano fino a un certo punto: ben più interessanti gli annunci sulle novità tecnologiche, alcune delle quali anticipate alla fiera di Norimberga, come la locomotiva a vapore con impianto funzioni digitali di tipo avanzato, con fumogeno che emette sbuffi di vapore (anche dal blocco cilindri) sincroni con il suono e il movimento delle bielle. Ma la notizia più succosa è l’anteprima della novità Fleischmann per il 2011, assente non giustificata alla Spielwarenmesse: sarà la P6, una 1′C prussiana che è arrivata, dopo la prima guerra mondiale anche in Italia. Immatricolata nel parco FS come gruppo 626, 9 locomotive giunsero in Italia, assegnate al DL di Pistoia fino all’inizio degli anni trenta. Poi trasferite a quello di Milano smistamento, hanno qui finito la loro carriera, le ultime sopravvissute fino alla fine degli anni trenta.