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A Nucetto, sulla Ceva–Ormea, un Museo Ferroviario e della Miniera

Il magazzino merci della stazione di Nucetto dove troverˆà posto il Museo che verrˆà inaugurato domenica 9 ottobre. (30/09/2011; foto Michele Cerutti / tuttoTreno)
Il magazzino merci della stazione di Nucetto dove troverˆà posto il Museo che verrˆà inaugurato domenica 9 ottobre. (30/09/2011; foto Michele Cerutti / tuttoTreno)

Nucetto 8 ottobre 2011 – Un nuovo ambizioso progetto di valorizzazione e promozione del territorio sta venendo alla luce con il costruendo Museo Ferroviario della ferrovia Ceva-Ormea e della Miniera di Nucetto, che verrà inaugurato domani 9 ottobre, in occasione della 7ª edizione della tradizionale “Festa del Cece di Nucetto”, prodotto tipico di questo territorio. Un’opera di rilevanza culturale e storica, volta a valorizzare questa ferrovia, inaugurata nel 1893 con l’intento di collegare direttamente alla costa ligure di Oneglia l’entroterra dell’Alto Monregalese e della Val Tanaro, attraverso una nuova linea di valico lungo il Col di Nava, che purtroppo non vide mai la luce, lasciando come capolinea l’attuale stazione di Ormea, all’epoca importante capoluogo termale e di villeggiatura montana. Un provvedimento che ridimensionò notevolmente le ambizioni di progettisti e sostenitori, portando solamente ad uno sviluppo locale dell’economia di questo territorio e che l’avvento della motorizzazione stradale non tardò a riclassificare in “ramo secco”, termine che ancor oggi purtroppo contraddistingue il destino sempre precario di questa ferrovia.

L'invito all'inaugurazione del Museo di Nucetto
L’invito all’inaugurazione del Museo di Nucetto

Fra le industrie ed attività commerciali create e sviluppatesi intorno a questa ferrovia, la miniera di lignite di carbone in località Garbenna di Nucetto, fu uno degli insediamenti più complessi e importanti e fra i maggiori bacini carboniferi del Basso Piemonte, la cui storia si sviluppò soprattutto nel periodo di maggior sfruttamento di questo combustibile, per essere inesorabilmente abbandonato nel 1949 con l’avvento di altri sistemi di locomozione e produzione. Dal connubio di destini e di sviluppi di questi due importanti soggetti, il comune di Nucetto, dopo l’intervento di restauro del Fabbricato Viaggiatori realizzato con l’intento di insediare il nuovo “Museo Storico dell’Alta Val Tanaro”, grazie a un contributo regionale (bando per i 150 anni dell’Unità d’Italia) ha deciso di realizzare un percorso museale duplice, finalizzato all’esposizione dei temi storici, costruttivi e tecnologici, sociali, economici e culturali di entrambi i siti. Per l’ambito ferroviario si è deciso di restaurare la cosiddetta “piccola”, il deposito merci adiacente al Fabbricato Viaggiatori, il cui interno è in corso di adattamento per creare un percorso guidato di conoscenza di entrambi i siti, con l’esposizione di fotografie e reperti, recuperati e restaurati per la parte ferroviaria con l’intervento dei volontari del Museo Ferroviario Piemontese.

Il carro H 509 della FTN destinato al Museo di Nucetto. (Savigliano, 18/06/2011; foto Michele Cerutti / tuttoTreno)
Il carro H 509 della FTN destinato al Museo di Nucetto. (Savigliano, 18/06/2011; foto Michele Cerutti / tuttoTreno)

Pezzo forte dell’esposizione sarà l’ottocentesco carro coperto a cassa il legno H 509 appartenuto alle SFT (Strade Ferrate Ticinesi), messo a disposizione sempre dal MFP. Forse uno dei primi rotabili rimorchiati presenti nel nostro Paese la cui ormai lunga storia è però scarna di notizie certe, che si ritrovano solamente con una certa sicurezza dopo l’epoca di acquisizione da parte delle Ferrovie Torino Nord (FTN), alla chiusura delle precedente ferrovia. Recuperato dal MFP dopo l’accantonamento in stato di relitto avvenuto da parte dell’allora SATTI, nel 2002 subì a Torino Ponte Mosca un privo restauro grazie ad un finanziamento privato mentre negli ultimi mesi, presso la sede espositiva di Savigliano, a cura di alcuni volontari si è provveduto ad un nuovo restauro estetico per la nuova destinazione, raggiunta via strada alla fine di giugno. Il prezioso rotabile verrà esposto sul binario tronco passante del deposito merci che, per l’occasione ha ricevuto il prezioso contributo di RFI della ricostruzione di un piccolo tratto di catenaria in corrente alternata trifase. Ci si auspica che questo nuovo Museo rappresenti, come dalle ambizioni iniziali, il primo tassello di un’adeguata valorizzazione e recupero della ferrovia Ceva-Ormea e delle sue innumerevoli e pregiate infrastrutture che costituiscono già di per sé un museo ferroviario vivente, che meriterebbe in un futuro non troppo lontano, in connubio e sinergia con le numerose attività turistiche ed iniziative presenti sul territorio, lo sviluppo di un servizio turistico con i rotabili storici. A cura di Michele Cerutti



 
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